Una dipendenza che passa inosservata mentre aumenta silenziosamente: bambini e ragazzi travolti dallo smartphone, non riescono a staccarsene.
In questo articolo di Paola Manzoni per Intimità, Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Di.Te., racconta i dati ricavati dalle recenti indagini condotte da Skuola.net con l’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, Gap e Cyberbullismo.
I ragazzi fra gli 11 e i 19 anni si sentono preda di inquietudine e irrequietezza, che nascondono dietro i social e i videogiochi. Il 70% dei giovani si dedica sistematicamente ad attività virtuali quando dovrebbe studiare. Il 44% dei ragazzi fra i 9 e i 19 anni è iscritto ad almeno 3 social.
Come si sviluppa questo bisogno di essere sempre connessi?
«Da una nostra ricerca, emerge che oltre la metà dei genitori usa lo smartphone durante le poppate o per lo svezzamento», ci fa sapere il dottor Lavenia, «e il 36% riferisce di non raccontare più le favole della buonanotte ai propri figli nei primi tre anni di vita, sostituendole con applicazioni dello smartphone», aggiunge.
È nell’educazione e nell’esempio che possiamo cercare la via per accompagnare i giovani verso un utilizzo sano ed equilibrato della tecnologia.
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