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Emergenza violenza nelle scuole

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Ogni giorno un nuovo bollettino di guerra nelle scuole: se non interveniamo ora, sarà troppo tardi

L’appello del Prof. Giuseppe Lavenia per fermare la spirale di disagio e aggressività

“Hai fatto la spia.” Con queste parole, una ragazzina di 12 anni ha accoltellato un compagno di classe nel cortile della scuola. Un episodio scioccante che rivela una crisi ben più profonda e diffusa tra i giovanissimi. Il Prof. Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta ed esperto in problematiche adolescenziali, lancia un appello urgente per affrontare alla radice il crescente disagio dei ragazzi.

“Un gesto del genere, compiuto da una dodicenne, non può essere trattato come una semplice reazione impulsiva,” afferma Lavenia. “Siamo di fronte a un disagio profondo che non possiamo più ignorare. Se non facciamo qualcosa subito, rischiamo di trovarci di fronte a episodi simili con una frequenza sempre maggiore. La violenza tra giovanissimi sta diventando una realtà quotidiana.

dite comunicato stampa

Il Prof. Lavenia sottolinea l’importanza di responsabilizzare i ragazzi, ma anche di sostenere le famiglie: “I giovani devono capire che ogni azione ha delle conseguenze. La responsabilità esiste anche a dodici anni, e certi gesti non possono essere giustificati. Ma non basta: dobbiamo anche dare ai genitori gli strumenti necessari per affrontare queste situazioni. Oggi molte famiglie si trovano sole e fragili, prive del supporto necessario per educare i propri figli alla gestione delle emozioni.

Per Lavenia, è essenziale creare ambienti di ascolto e supporto all’interno delle scuole, delle famiglie e della comunità: “La gestione della rabbia e della frustrazione non è un dettaglio da trascurare. Se non insegniamo ai ragazzi a incanalare queste emozioni, finiranno per esplodere in modo incontrollato. La violenza non può mai essere la risposta, e questo è un messaggio che dobbiamo far passare chiaramente.

Abbiamo il dovere di costruire una rete di supporto per i genitori, affinché non si sentano soli nel loro ruolo,” conclude Lavenia. “Se vogliamo evitare che episodi come questo si ripetano, dobbiamo agire ora, come comunità, per dare ai nostri giovani un’alternativa alla violenza.”

 

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