Il canale televisivo della Spagna, La1, ha invitato l’esperto di dipendenze tecnologiche per discutere l’introduzione in Italia della normativa sul blocco per minori all’accesso online di contenuti inappropriati.
Arriva a fare notizia anche all’estero: in Italia il 17% dei bambini di 3 – 4 anni ha uno smartphone, e 8 su 10 sono i minori di 17 anni ad averne uno.
L’età a cui è possibile accedere a immagini, video, articoli o post sensibili e violenti è sempre più bassa. Per questo la nuova normativa, ai sensi del primo comma dell’art. 7- bis, d.l. 28/2020, obbligherà le compagnie telefoniche a bloccare direttamente i contenuti ritenuti inappropriati, su dispositivi associati a minori.
Pornografia, gioco d’azzardo, contenuti legati a problemi alimentari o discorsi d’odio: questo il genere di materiale che non sarà visibile ai bambini.
Ma, come sostiene il professor Lavenia, «proibire non sempre basta e i ragazzi trovano infiniti modi per scovare questo genere di contenuti. Spesso la restrizione forzata genera resistenza».
Per questo l’educazione in casa è un elemento sempre fondamentale. Stipulare regole sull’uso del telefono, alternando all’utilizzo anche dei momenti di detox, per stare in famiglia senza tecnologia. Un’accortezza del genere verso la tutela minorile nel cyberspazio, ci aiuta a crescere gli adulti responsabili e rispettosi di domani, lontani da idee e principi di violenza.