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Violenza online tra minori: alcuni consigli

2023News

Alcuni consigli per tutelare i nostri bambini dalla violenza online tra minori.

Non sempre la violenza riguarda gli adulti. In certi casi i minori possono subire abusi che vengono dai loro coetanei. Quando un bambino causa sofferenza, fisica o psicologica, ad un altro bambino si parla di child-on-child abuse.

Questo tipo di abuso può verificarsi anche nella realtà virtuale. Episodi di bullismo o cyberbullismo, abusi fisici e violenze sessuali online, sono alcune delle prepotenze che possono essere compiute tra minori.ù

Violenza online tra minori

 

A volte l’abuso avviene nelle relazioni intime dei giovani, ed è qui che dovremmo forse prestare più attenzione. Si tratta di atti generalmente più difficili da osservare: ricatti emotivi o concreti, condivisioni di contenuti privati o immagini di nudo (tal volta scattate di nascosto sotto i vestiti), che possono mettere pressione all’altra persona fino a spingerla ad intraprendere un rapporto sessuale senza sentirsi a proprio agio.

 

Come possiamo proteggere i nostri piccoli daquesto genere di violenza?

Parliamo coi nostri figli. Non sottovalutiamo le capacità dei bambini stessi di comprendere quello che sta accadendo. Spieghiamo loro, col linguaggio adeguato alla loro età, quali comportamenti sono ritenuti violenti e andrebbero segnalati agli adulti. Questo atteggiamento può aiutare i giovanissimi ad acquisire la sicurezza per rifiutare quelle situazioni che li fanno sentire giustamente a disagio.

D’altra parte, parlarne con i nostri figli fin da piccoli è sicuramente uno dei modi migliori per assicurarci che non siano proprio loro a mettere in atto episodi di bullismo. È quindi fondamentale impegnarci nella costruzione di un percorso educativo che gli insegni a riconoscere i comportamenti inappropriati. Soprattutto possiamo rendere i nostri bambini coscienti delle conseguenze delle proprie azioni sui social, proprio come a scuola e a casa.
Per farlo occorre prima informarsi su quello che accade nel mondo online dei giovani e come i bambini possono diventare oggetto di cyberbullismo.

 

Un caso.

Madre di 3 figli, Emma scopre cos’è la violenza online fra minori quando sua figlia di 12 anni rimane traumatizzata dopo essere stata costretta a guardare delle immagini sensibili sul suo smartphone. La ragazzina aveva lasciato acceso AirDrop mentre era nell’autobus di scuola.

Si tratta di uno strumento per utenti Apple attraverso cui è possibile condividere foto, documenti, video e altro con chiunque nelle vicinanze abbia lo stesso tool attivo. Basta semplicemente avere accesso a bluetooth o wifi e si può inviare qualsiasi contenuto ad un altro dispositivo nello stesso raggio di copertura.

Così la ragazzina sull’autobus mentre sta andando a scuola riceve un’immagine direttamente sul telefono. Si tratta della foto di una scena violenta, che tornerà ad agitarle i sogni. La madre rimane sconvolta dalla leggerezza con cui qualche altro studente ha causato tutto ciò. È davvero così facile raggiungere i bambini grazie alle nuove tecnologie?

 

Cosa fare quando scopriamo che il nostro piccolo subisce abusi da parte dei coetanei?

Improvvisamente diventa più aggressivo e impulsivo, non è da lui. Si frustra facilmente e non sembra più mostrare quell’empatia che lo rende tanto dolce. Ci siamo accorti che non riesce a dormire, mangia di più o di meno, non vuole andare a scuola. O magari scopriamo che è a conoscenza di cose inappropriate per la sua età. Torna a casa con delle ferite inspiegabili e abbiamo notato che talvolta sfoga l’aggressività anche su se stesso o se stessa.

Queste situazioni potrebbero essere alcuni dei segnali che c’è proprio qualcosa che non va. Quello che possiamo fare, allora, è ascoltare i nostri ragazzi. Spesso i bambini vittima di abusi tendono a colpevolizzare loro stessi. È vitale combattere questo senso di colpa. L’episodio di violenza, fisica o online, non gli è capitato perché hanno fatto qualcosa di male. Non è colpa loro e non meritano di subire abusi. Aiutiamoli ad esternare questi pensieri per evitare che si assumano la colpa in silenzio.
A volte basta sedersi accanto a loro, giocare insieme o semplicemente chiedere come stai?

Lasciandogli il giusto spazio, ma dimostrandoci presenti, cerchiamo di prenderci il tempo per interessarci e prestare attenzione a come si sentono (tristi, arrabbiati, spaventati) e fargli sapere che va tutto bene. È giusto che si sentano in quel modo e noi staremo al loro fianco per aiutarli a risolvere la situazione.

Se le violenze avvengono a scuola, è fondamentale assicurarci che preside e insegnanti ne siano al corrente, per monitorare la sicurezza nelle aule. Chiediamo che politiche vengono adottate dalla scuola in questi casi, per avere delle chiare linee guida da seguire anche a casa.

 

E se fosse proprio il nostro ragazzo il bullo? Come intervenire?

Può essere difficile accettare che nostro figlio o nostra figlia stia compiendo atti di abuso su un altro minore, che si tratti di gesti di cyberbullismo o dell’invio di foto di nudo. Ma ecco quello che possiamo fare per aiutarlo ad imparare dai propri errori.

C’è chi si arrabbia e alza la voce. Ma se parliamo con calma insieme a nostro figlio per capire cosa lo ha spinto a compiere quell’azione violenta, possiamo fargli comprendere la gravità del gesto.
Dimostriamogli di non aver perso la stima nei suoi confronti: aiutiamolo a prendere coscienza delle sue azioni e ad assumersi la responsabilità, coinvolgendolo per rimediare alle conseguenze dell’accaduto.

In molti casi, i bambini non si rendono conto delle conseguenze delle loro azioni verso i propri compagni. Soprattutto i gesti compiuti nel mondo virtuale, nascosti dietro un profilo social, possono essere difficili da comprendere.

 

Come prevenire episodi di violenza online tra minori?

Proprio come insegniamo loro ad attraversare la strada, possiamo insegnargli quello che c’è da sapere per muoversi in sicurezza nel web. Quando ricevono il loro primo smartphone, possiamo aiutare i nostri figli ad imparare come comunicare con gli altri online e dove cercare aiuto quando ne hanno bisogno.

Per far sì che i nostri bambini diventino i responsabili cittadini digitali di domani, possiamo tenere traccia delle loro interazioni online, chiedendo di mostrarci cosa stanno facendo. Teniamo le loro attività sotto controllo e limitiamo i momenti di utilizzo delle tecnologie, ma lasciando loro sempre più spazio e responsabilità man mano che crescono, per insegnargli a regolarsi autonomamente.
Esiste, poi, la possibilità di creare degli account condivisi a cui possiamo accedere finché i nostri figli non avranno l’età adatta per comprendere appieno cosa sia la sicurezza digitale.

Prendiamoli per mano e passeggiamo con loro nel mondo dei social network, fermandoli agli incroci ed incoraggiandoli sulle strade sicure. Per farlo è fondamentale, tanto per gli adulti quanto per i giovani, conoscere il mondo virtuale, le sue possibilità e i suoi rischi.

Se pensi di essere a conoscenza di episodi di violenza online tra minori chiedi una consulenza al numero verde 800 770 960 o invia una mail a info@dipendenze.com.

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