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Cheese Challenge la nuova sfida sui social

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Cheese Challenge è l’ultima sfida lanciata sui social. Giuseppe Lavenia «Occorre attivare un processo di consapevolezza digitale anche da parte dei genitori»

Che cosa sta succedendo alla società se l’ultima sfida online, colta dai genitori tramite i social, riguarda il lanciare fette di formaggio sui figli? Si chiama “cheese challenge” ed è, se così si può chiamare, un gioco non pericoloso, almeno non fisicamente, ma che deve farci riflettere.E tanto.

«Siamo abituati a vedere genitori che cercano in tutti i modi di preservare i propri figli dai social. Noi esperti cerchiamo di promuovere una consapevolezza digitale, invitando a momenti di detox tecnologico, per favorire un uso più mirato di questi preziosissimi mezzi. Ma, in alcuni momenti, sembra che i ragazzi siano gli adulti», premette il Professor Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, Presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te. Bisognerebbe, quindi, essere meno impulsivi e concedersi un momento a qualche domanda. «È necessario farlo, ricordandosi che tutto quello che viene postato in rete rimarrà, anche a distanza di anni. Cosa penseranno questi bambini, quando rivedendosi da adulti, scopriranno che i genitori gli lanciavano fette di formaggio addosso?  I genitori dovrebbero essere i primi a dare il buon esempio, anche riguardo all’uso, possibilmente sensato, della tecnologia».

cheese challenge dite

«Cosi come per gli adolescenti, anche per gli adulti bisognerebbe attivare un processo di consapevolezza digitale, in quanto poi saranno proprio loro a trasmetterlo ai propri figli. Se il loro compito è quello di porre dei limiti ai propri figli e far capire loro cosa è giusto e cosa no, devono essere i primi a mostrare coerenza. Si tratta di una moda goliardica e indolore, per carità, però non è assolutamente da sottovalutare. Basti pensare anche al rischio che questi genitori fanno correre ai loro bambini mostrando i loro volti sul web. I protagonisti sono i bambini ma senza che nessuno abbia chiesto il loro consenso. Passiamo la loro adolescenza a ricordargli quanto possa essere pericoloso il mondo dei social e a raccomandarli sull’importanza della propria privacy e poi però cosa facciamo? Per avere un po’ di visibilità rischiamo di non essere più credibili ai loro occhi. Magari molti di questi genitori che postano questi video sono poi gli stessi che rimproverano ai proprio figli un uso scorretto della tecnologia». E di tutto quello che si spreca, vogliamo tenerne conto? Anche questo è un messaggio che si sta dando ai bambini: le fette di formaggio si possono buttare addosso agli altri.

«Siamo una società che si sta abituando a non dare valore alle emozioni, sempre più presi a esplicitarle in un post ma sempre meno abituati a percepirle. I genitori non si rendono conto quanto anche un loro eccessivo utilizzo della tecnologia può essere deleterio, soprattutto davanti ai figli. Gli strumenti tecnologici sono parte integrante dei nostri giorni ma dobbiamo imparare a dosarli prima noi adulti, dando il buon esempio ai ragazzi», conclude Giuseppe Lavenia.

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